Skip to main content

SUPERMAN

“Come ho detto, so di non poter salvare tutti, ma so anche cosa... cosa Superman... l'idea di Superman significa per così tante persone... Io sono l'uomo che arriva dal cielo e aiuta la gente. Se ci sono io, tutto andrà bene. E tutti... tutti ne sono convinti. Tutti sanno di Superman. [...] Bè comunque. Quello... lo sguardo di quell'uomo... eccolo là, il ragazzone americano. Allevato con la bandiera, la storia, la torta di mele della mamma... addestrato prima da aviatore e poi da astronauta, il massimo grado di impegno umano, e sta per compiersi ciò che il suo paese gli ha promesso -- e porta con sé tutto ciò in cui crede. Le cose di cui è certo: gli spari uditi nel mondo, Forte Alamo, l'ultima battaglia di Custer, alcuni marines che alzano la bandiera a Iwo Jima... l'America, il più grande paese della terra di Dio... e Superman... se c'è Superman a salvarlo, non deve temere. Ho paura di questa cosa che tutti credono, la verità inattaccabile. "No, non può essere ovunque, ma se interverrà per me, io sarò al sicuro."

Citazioni  dal film: “Superman” di  Steven Spielberg.

Mentre Donald Trump si sente il  ragazzone americano, allevato con la bandiera e la torta di mele delle mamma pronto a difendere la patria da una nuova guerra, quella commerciale, anche l’Europa scopre il suo Superman: Mario Draghi che stupisce tutti con una politica monetaria ancora espansiva non curante di dove va la Fed e gli Stati Uniti.

Venerdì gli Usa hanno confermato il via a 50 miliardi di dazi  sull’import cinese e la minaccia di ulteriori 100 miliardi di dollari, che scatteranno in caso di ritorsioni da parte cinese. Pechino, infatti, ha promesso dazi del 25% sui prodotti agricoli ed auto USA. La Cina, a sua volta, ha annunciato che sono allo studio ulteriori dazi che interesserebbero il settore chimico, medico ed energetico.

Dalle parole ai fatti, Trump non ha paura dello scontro, anzi lo cerca convinto che, con un deficit commerciale di queste proporzioni, gli Usa non  hanno nulla da perdere. La sua debolezza è la sua forza, forse per questo si sente Superman. Il fronte cinese è solo il primo passo. Poi arriva quello degli amici/nemici europei. Lo scontro è già in atto dopo un fallimentare G7. Non sarà facile. L’Europa sta cercando se stessa e non vorrà abbassare la testa. In questi momenti di fragilità è proprio la relazione con l’altro che ti definisce e, Angela Merkel ed Emmanuel Macron lo sanno bene. Questo è un momento storico importante bisogna mostrarsi forti. Eppure è proprio in patria che la Merkel soffre. La Cancelliera è sotto pressione a causa del Ministro degli Interni Seehofer (il quale guida il partito CSU che appoggia la coalizione di governo) sul fronte migranti. Venerdì era addirittura giunto un rumors, prontamente smentito, relativo alla fine della coalizione di governo. Secondo la Bild, il partito di Seehofer chiederà due settimane per trovare un accordo con l’Europa in modo da facilitare i rimpatri.

In questo clima di tensioni e volatilità, la Bce si  fa sentire perchè non partecipa al coro stonato ma dice la sua, senza mezzi termini, senza accodarsi alla Federal Reserve e al sentire comune. Politica monetaria ancora espansiva perchè, nonostante la crescita economica, permangono ancora molti dubbi sulla sua sostenibilità nel lungo periodo.

Tradotto: dopo la fine di settembre, «il passo mensile degli acquisti netti di titoli sarà ridotto a 15 miliardi di euro fino alla fine di dicembre 2018» e quindi avrà termine. Decisione non definitiva ma funzionale all’andamento dell’inflazione, Secondo le nuove stime, l'inflazione crescerà al ritmo dell'1,7% l'anno nel 2018, 2019 e 2020. Dunque i tassi rimarranno a questo livello a lungo.

Per una ripresa sostenuta dell'inflazione serve ancora «un significativo stimolo monetario» — ha dichiarato Draghi — sottolineando che «l'attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell'area euro deve essere sostanzialmente rafforzata

Immediata reazione dell’euro che perde terreno sul dollaro. E per chi legge fra le righe, questa è la migliore risposta ai dazi: un euro debole. Anche la Cina aveva minacciato, non una rappresaglia sui dazi, ma un deprezzamento guidato della valuta.

Solo la storia sarà in grado di dire se sbaglia la Federal Reserve o la Bce, oppure se trovandosi in situazioni di mercato diverse hanno ragione entrambi.

L’altra variabile in gioco a cui non si riesce a dare il peso dovuto per la sua imprevedibilità è il prezzo del greggio e dunque delle sue implicazioni con l’inflazione. Il differenziale tra Wti e Brent rimane altissimo tra i 10 e gli 11 dollari al barile, complice la difficoltà a raffinare ed  esportare lo shale gas prodotto in Usa.

A pochi giorni dalla riunione OPEC, sembra che vi sia una rottura all’interno del Cartello, con Iraq, Iran e Venezuela pronti a porre il veto alla proposta di incremento della produzione avanzata da Arabia e Russia.

Superman ha gli occhi laser, è più forte dell’acciaio e può volare, noi preferiamo rimanere con i piedi per terra e leggere le parole di Draghi e i segnali che arrivano sul fronte dazi come una fonte di incertezze e instabilità sulla crescita globale. In questa fase continuiamo a preferire lo stock picking, scegliere con cura ogni singolo titolo, per estrarre i più resilienti ai dazi e al rallentamento economico. 

This site uses cookies to improve navigation: if you continue without changing your browser settings, you will accept to receive cookies from the site and from third parties. Cookie Policy