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IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA COMPAGNIA DELL’ANELLO

 “ I amar prestar aen. Il mondo è cambiato. Han mathon ne nen. Lo sento nell'acqua. Han mathon ne chae. Lo sento nella terra. A han noston ned 'wilith. Lo avverto nell'aria. Molto di ciò che era si è perduto, perché ora non vive nessuno che lo ricorda. Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi Anelli. Tre furono dati agli elfi, gli esseri immortali più saggi e leali di tutti. Sette ai re dei nani, grandi minatori e costruttori di città nelle montagne. E nove, nove Anelli furono dati alla razza degli uomini che più di qualunque cosa desiderano il potere. Perché in questi anelli erano sigillati la forza e la volontà di governare tutte le razze. Ma tutti loro furono ingannati, perché venne creato un altro anello. Nella terra di Mordor, tra le fiamme del Monte Fato, Sauron, l'Oscuro Signore, forgiò in segreto un Anello sovrano, per controllare tutti gli altri e in questo anello riversò la sua crudeltà, la sua malvagità e la sua volontà di dominare ogni forma di vita: un Anello per domarli tutti.

Uno stregone non è mai in ritardo, Frodo Baggins. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo. (Gandalf)

Tratto da “Il Signore degli anelli – La compagnia dell’anello” un film di Peter Jackson.

La Road map di Trump prosegue. Dopo il successo ottenuto con la Corea, il presidente americano, si sente, ed è, più forte. Alza la voce e ora strilla anche contro gli “amici” di sempre: l’Europa.

Durante un comizio in Michigan Il presidente Usa ha dichiarato:  “sapete sembra così bella l’Unione Europea, e sapete perché? Hanno creato l’Ue per trarre vantaggio dagli Stati Uniti”.Trump ha continuato dicendo che non si fermerà davanti a nulla per denunciare lo squilibrio da lui denunciato. Annunciando che potrebbero arrivare delle battute di arresto temporanea per l’economia Usa, ma in vista di un futuro brillante.

Dal disgelo all’orlo di una guerra commerciale. Tre leader del Vecchio Continente (Macron, May, Merkel) hanno fatto sapere a Trump che «reagiranno» se la Ue verrà inclusa nelle nuove tariffe sulle importazioni di alluminio e acciaio.

La commissaria europea al commercio, Cecilia Malmström, farà un ultimo tentativo di dialogo con la controparte americana per evitare la deflagrazione di una trade war, una guerra commerciale, dopo le visite a vuoto a Washington degli stessi Macron e Merkel. Gli Usa hanno prorogato di un altro mese, la scadenza per decidere se esentare la vecchia Europa dalle tariffe che agitano i rapporti internazionali. Ma più che una proroga pare un ultimatum.

Sullo sfondo restano nel vivo le crisi fra Usa e Cina, il conflitto per la supremazia nel 5G, la crisi degli oligarchi russi affossati dalle sanzioni.

Trump ha ottenuto una vittoria a livello diplomatico eclatante con la Corea del Nord. Impossibile sapere su cosa hanno trattato le diplomazie. Ma l’Europa, la Cina, la Russia, sono ben altra cosa. Non è una questione di potere. Come insegna Il Signore degli Anelli. Non è uno scontro tra potenze grandi o piccole. L’apertura, gli scambi commerciali, non servono  a misurare quanto e più forte, in termini di bilancio commerciale, una nazione rispetto a un’altra, ma quanti vantaggi ogni nazione ha nel rimanere aperta o chiusa. Si può essere in sbilancio commerciale, ma grazie a questo continuare ad avere forti tassi di crescita, perché si importano tecnologie che non conviene più produrre in patria. Il divieto di Trump all’acquisto di chip e tecnologia per il 5G rallenterà lo sviluppo in Usa.  Domani, grazie a questi divieti,  nascerà un’azienda negli Usa che produce chip per il 5G, ma saranno più cari di quelli cinesi senza dazi. Questo è la globalizzazione, non è una lotta per il potere.

In questo scenario si deve leggere la fase della normalizzazione, la lenta ma graduale, decisa, marcia di tutte le banche centrali a riportare l’economia su binari sempre equilibrati ed equidistanti. Oggi il rendimento dei bond sovrani e il rischio non è equilibrato ed equidistante e sta creando, come avverte il Fondo monetario internazionale  degli squilibri.

I movimenti sono talmente piccoli, i passi delle banche centrali e dei mercati, così misurati che quasi sembra non accorgersi. 

Ma il Treasury a 10 anni ha toccato la barriera del 3%. L’inflazione Usa, quella Pce, la preferita dalla Fed, è al 2%. Insomma tutto sembra fermo e invece tutto si muove. Come diceva il saggio Gandalf:”Uno stregone non è mai in ritardo. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo”.

Dobbiamo essere stregoni, in Borsa. Il timing è tutto. Nonostante non sia così evidente la normalizzazione è in atto. E’ uno dei percorsi più difficili, bisogna muoversi come gli equilibristi, perché i mercati si basano sulle aspettative e se qualcosa, non funziona come tutto si saremo travolti da forti scossoni. Le bolle, non hanno valvole di sfogo. Bisogna quindi muoversi con i piedi di piombo. O come, tentiamo noi, analizzando i numeri fino ai minimi dettagli. I tech Usa hanno ancora stupito con trimestrali decisamente sopra le attese. Per Facebook spiare gli amici ha pagato eccome. Apple corre. Ma anche sul fronte valute, il dollaro, prova a tornare normale, recuperando terreno sia su yen che euro.

Una delle prime lezioni che si impara in Borsa, è che il potere non conta. Oggi sei una bluechip, ma se non hai continuato a investire, domani puoi non esserci più. L’importante è sapere leggere il mercato, dove si muove, anche quando tutto sembra fermo. 

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